IL PRIMO INCONTRO: ALFABULLO IS ON AIR

Finalmente Alfabullo arriva a a scuola!

E’ il 6 novembre, siamo a San Giorgio su Legnano, alla scuola primaria Gianni Rodari, 5° C.

Ci accolgono visi stupiti che ci scrutano con curiosità.

Qualcuno dice di conoscere il motivo della nostra presenza, qualcuno è contento perché non c’è lezione.

Ci presentiamo e chiediamo la loro collaborazione per un progetto a cui teniamo molto.

Prima di addentrarci nello specifico, ci teniamo a dire che per riuscire a fare un buon lavoro avremo bisogno di tutti, e di tutte le loro idee e pensieri a riguardo.

Quello che vivremo insieme, incontro dopo incontro, avverrà in uno spazio speciale  in cui ciascuno avrà diritto di parola e ogni opinione sarà rispettata, perché siamo tutti ugualmente importanti, e non esistono pensieri giusti e pensieri sbagliati.

Esistono le nostre esperienze e le percezioni di quello che viviamo, e ognuno ha la propria.

“Siamo qui perché abbiamo bisogno del vostro aiuto per capire come fronteggiare il bullismo.”

“Lo conoscete?”

“Avete voglia di raccontarcelo?”

 

Partono subito i primi commenti e le suggestioni di ciascuno legate al fenomeno.

L’energia è tanta, ma bisogna procedere con ordine.

Cominciamo a definirlo.

 

“Cosa ci viene in mente se pensiamo al bullismo?”

 

E dal momento che ci interessa l’opinione di tutti, ognuno avrà il suo spazio e armato di cuffie e microfono registrerà la sua idea di bullismo come fosse in radio.

Perché come accade in radio vogliamo che le nostre idee siano amplificate e raggiungano più gente possibile.

Mentre aspettiamo il turno per la registrazione ci mettiamo  a terra, in cerchio, il ghiaccio ormai è rotto, e cominciano i racconti. Tutti vogliono parlare, hanno esperienze personali, storie che riguardano amici o cugini, episodi al parco, in piazza o nella strada sotto casa…e anche nella loro classe.

 

“Veniva pres* in giro ma io vedevo che rideva e allora pensavo si divertisse”

 

Ci si chiede come mai si rida se presi di mira da antipatici modi di fare, e si scopre che a volte le cose non sono come sembrano, e una risata può nascondere un malessere, può volere dire “Basta !”

 

Viene fuori la paura…

“L’anno prossimo saremo alle medie, e lì ci sono i bulli”

 

Cominciano a emergere i veri protagonisti del bullismo, che cominceremo a conoscere meglio nel nostro secondo incontro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *